Hemingway a Venezia - Hemingway in Venedig

 "A writer should write what he has to say and not speak it."

Ein Schriftsteller sollte schreiben, was er zu sagen hat, und es nicht aussprechen."

"Uno scrittore dovrebbe scrivere quello che ha da dire e non parlarne."

E. Hemingway


Venedig hatte Ernest Hemingway verzaubert, seit er dort 1949 zum ersten Mal Fuß dorthin fasste. 

Der Schriftsteller besuchte regelmäßig das Café Florian am Markusplatz und übernachtete oft im Hotel Gritti. 

Aber der Ort, dem er am meisten zugetan war, ist sicherlich Harry's Bar mit Blick auf den  Canal Grande, die schon damals ein Treffpunkt für viele Prominente war. Dort war Hemingway zu Hause.

Giuseppe Cipriani, der Besitzer, hatte einen Tisch nur für ihn reserviert, an dem er begann, seine Gedanken und Reflexionen zu schreiben, in seinen trockenen Martinis ertrinkend, oder besser gesagt im "Montgomery", einem speziellen Cocktail, der eigens von ihm kreiert wurde und immer noch auf der Speisekarte von Harry's Bar zu finden ist. 

Hemingways Tisch ist auch immer noch dort zu finden, als Erinnerung an die Zuneigung, die Hemingway für Venedig, seine Kultur und seine Seele hatte.


Venezia aveva incantato Ernest Hemingway già dalla prima volta che vi aveva messo piede nel 1949. Lo scrittore frequentava abitualmente il Caffé Florian in Piazza San Marco e soggiornava spesso all'Hotel Gritti. 

Ma sicuramente il luogo al quale era maggiormente legato rimane l’Harry’s Bar affacciato sul Canal Grande. 

Il locale era già meta d'incontro di numerose celebrità dell'epoca. Lì Hemingway era di casa. 

Giuseppe Cipriani, il titolare, gli aveva riservato un tavolo solo per lui, sopra a cui iniziava a scrivere i suoi pensieri, le sue riflessioni, annegandosi dentro ai suoi Martini dry, o meglio nei « Montgomery », un particolare cocktail creato appositamente da lui e tutt'ora presente nel menù del Harry's Bar. 

Il tavolo di Hemingway si trova ancora lì, a ricordo dell'affetto che Hemingway ebbe per Venezia, la sua Cultura, la sua Anima.

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