Il Caffè Florian compie 300 anni - Der Florian Kaffeehaus wird 300 Jahre alt


 Oggi il Florian compie 300 anni…

Il Caffè Florian è un caffè storico della città di Venezia, situato sotto i portici delle Procuratie Nuove in Piazza San Marco ed è il più antico caffè italiano e del mondo. 

Venne inaugurato il 29 dicembre 1720 da Floriano Francesconi con il nome di Alla Venezia Trionfante, ma fin da subito i Veneziani dicevano semplicemente “andémo da Floriàn”, 

dal nome del proprietario in dialetto veneziano.
Il caffè ebbe un immediato successo presso l'alta società veneziana, tanto che Francesconi, nel 1750, 

aggiunse alle originarie due stanze (l'odierno Ingresso e Sala Cinese) altre due stanze (le odierne Sala Orientale e Sala del Senato).

Alla morte del fondatore, nel 1773, il caffè passò al nipote Valentino Francesconi, che verrà soprannominato dai veneziani il “famosissimo sior Valentin”. 

Sotto la direzione di Valentino il Florian dovette vivere la fine della Repubblica Veneziana e l'occupazione di Venezia da parte dei francesi e degli austriaci. 

Per questo Francesconi nel 1797 cambiò il nome del caffè da "Alla Venezia Trionfante" a Caffè Florian, con il quale esso era già universalmente noto.

Alla morte di Valentino Francesconi nel 1814 il caffè passò alla moglie Chiaretta e poi al figlio Antonio. Sotto la direzione di Antonio Francesconi il caffè 

divenne luogo di incontro dei patrioti italiani come Niccolò Tommaseo, Daniele Manin, Pietro Buratti e Silvio Pellico, che si riunivano nella Sala del Senato. 

I fermenti patriottici di questi frequentatori portarono all’insurrezione veneziana del 1848 che vedrà, per un breve periodo, Venezia di nuovo indipendente dall'Austria. 

Durante la rivoluzione il Florian raccolse i patrioti feriti durante gli scontri, diventando così un ospedale temporaneo.

Nel 1858 la proprietà del Florian passò da Antonio Francesconi ai proprietari di uno dei caffè più in voga del tempo, il Caffè degli Specchi. 

I nuovi proprietari, Vincenzo Porta, Giovanni Pardelli e Pietro Boccanello, affidarono a Ludovico Cadorin il compito di dirigere i lavori di restauro del Caffè. 

Gli arredi del Florian non erano stati mai veramente rinnovati dall'ampliamento nel XVIII secolo ed erano in misere condizioni. Cadorin crea, quindi, 

un progetto di restauro complessivo e radicale degli spazi del caffè. Tra gli artigiani che collaborano ci sono Battistuzzi per le pitture decorative, Dal Tedesco per i rivestimenti lapidei, 

Monticelli per i tavolini in marmo, Penato per le dorature, Jacer per gli intagli in legno, Bassani per gli specchi e Beaufre e Faido per i putti reggi-lume a gas.


Nel 1872 e 1891 il Florian subisce dei nuovi interventi di restauro, che vedranno il caffè ampliarsi con altre due grandi sale (la Sala delle Stagioni e la Sala degli Uomini Illustri) 

che si aggiungono ai lati delle quattro preesistenti. Le nuove sale vedono l'intervento di Giuseppe Ponga (1856–1925) per le grottesche e di A. Piazza per le decorazioni in stucco.

Nel 1920 al Florian viene festeggiato il bicentenario della fondazione e in questa occasione la proprietà decide di allestire per il pubblico un'ulteriore sala, la Sala Liberty, 

decorata in stile Art Nouveau. In questo periodo una nota frequentatrice era la Marchesa Luisa Casati che una volta affittò il Florian per un'intera notte, 

con l'obbligo di servire soltanto champagne ai 300 invitati. Un'altra sera invece indossando soltanto una pelliccia, senza niente sotto, 

entrò al Florian si tolse la pelliccia rimanendo in piedi completamente nuda.

Ovviamente c’è molto di più da raccontare sul Caffè Florian, frequentato da Giacomo Casanova che, naturalmente, 

vi corteggiava le belle dame e Carlo Goldoni che vi entrò da ragazzo. Lo frequentarono illustri personaggi, come Gasparo Gozzi, Giuseppe Parini, Silvio Pellico, 

Lord Byron, Ugo Foscolo, Charles Dickens, Goethe, Ernest Hemingway, Rousseau, Gabriele d'Annunzio. È da sempre meta privilegiata di veneziani,

 italiani e stranieri a cui, nonostante i tempi non facili che stiamo vivendo, vogliamo augurare Buon Compleanno di cuore.

Fonti storiche: web e ricerche.

Tra le immagini il francobollo celebrativo di Poste Italiane, dedicato al Caffè Florian, emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico nel 300° anniversario 

di attività del Caffè ed appartenente alla serie tematica “le Eccellenze del sistema produttivo ed economico”.


Heute wird der Florian 300 Jahre alt ...

Das Caffè Florian ist ein historisches Café in der Stadt Venedig, das sich unter den Arkaden der Procuratie Nuove auf dem Markusplatz befindet und das älteste italienische und weltweite Café ist.

Es wurde am 29. Dezember 1720 von Floriano Francesconi mit dem Namen Alla Venezia Trionfante eingeweiht, aber von Anfang an sagten die Venezianer einfach "andémo da Floriàn" (gemma 

zum Florian) vom Namen des Besitzers im venezianischen Dialekt. Der Kaffee hatte einen sofortigen Erfolg in der venezianischen High Society, so dass Francesconi im Jahre 1750 zu den ursprünglichen zwei Räumen ( dem heutigen Foyer und der chinesischen 

Kammer) zwei weitere Räume anbauen ließ (die heutige orientalische Kammer und  den heutigen Senatssaal).


Nach dem Tod des Gründers im Jahr 1773 ging der Kaffee an seinen Enkelsohn Valentino Francesconi über, der unter den Venezianern als der „sehr berühmter Sior Valentin“ bekannt war.

Unter der Leitung von Valentino musste Florian das Ende der venezianischen Republik und die Besetzung Venedigs durch die Franzosen und Österreicher erleben.

Daher änderte Francesconi 1797 den Namen des Cafés von "Alla Venezia Trionfante" in Caffè Florian, mit dem es bereits allgemein bekannt war.

Nach dem Tod von Valentino Francesconi im Jahr 1814 ging das Café an seine Frau Chiaretta und dann an seinen Sohn Antonio über. Unter der Leitung von Antonio Francesconi wurde es zum

Treffpunkt italienischer Patrioten wie Niccolò Tommaseo, Daniele Manin, Pietro Buratti und Silvio Pellico, die sich im Senatssaal versammelten.

Die patriotischen Gärungen dieser Besucher führten zum venezianischen Aufstand von 1848, bei dem Venedig für kurze Zeit wieder unabhängig von Österreich sein wurde.

Während der Revolution sammelte der Florian die bei den Zusammenstößen verwundeten Patrioten und diente somit als ein provisorisches Krankenhaus.

1858 ging der Besitz des Florian von Antonio Francesconi auf die Besitzer eines der beliebtesten Cafés der Zeit, das Caffè degli Specchi über.

Die neuen Eigentümer Vincenzo Porta, Giovanni Pardelli und Pietro Boccanello beauftragten Ludovico Cadorin mit der Leitung der Restaurierungsarbeiten des Cafés.


Die Einrichtung des Florian war seit der Erweiterung des 18. Jahrhunderts nie wirklich renoviert worden und befand sich in einem erbärmlichen Zustand. Cadorin schafft also

ein umfassendes und radikales Restaurierungsprojekt der Räumlichkeiten. Zu den Handwerkern gehörten Battistuzzi für die dekorativen Gemälde, Dal Tedesco für die Steinverkleidungen, 

Monticelli für die Marmortische, Penato für die Vergoldung, Jacer für die Holzschnitzereien,Bassani für die Spiegel und Beaufre und Faido für die engelförmigen Gaslampenhalter.

In den Jahren 1872 und 1891 wird das Florian neuen Restaurierungsmaßnahmen unterzogen, bei denen das Café um zwei weitere große Räume erweitert wird (Saal der Jahreszeiten und Saal der 

Prominenten ).die an den Seiten der vier vorhandenen hinzugefügt wurden. In den neuen Räumen sind Giuseppe Ponga (1856–1925) für die Grotesken und A. Piazza für die Stuckdekorationen 

zu sehen.1920 wird im Florian das 200-jährige Jubiläum der Stiftung gefeiert. Zu diesem Anlass bietet das Anwesen, einen weiteren Raum für die Öffentlichkeit an, den Liberty Room.

im Jugendstil dekoriert. In dieser Zeit war ein bekannter Besucher die Marchesa Luisa Casati, die den Florian einst für eine ganze Nacht gemietet hatte mit der Verpflichtung, den 300 Gästen 

nur Champagner zu servieren. Ein weiterer Abend stattdessen nur einen Pelzmantel tragend, betrat sie den Florián und zog ihren Mantel aus und blieb völlig nackt vor Augen aller.

Offensichtlich gibt es viel mehr über Caffè Florian zu erzählen, das von Giacomo Casanova besucht wurde, der natürlich dort die schönen Damen umwarb und Carlo Goldoni, der als Junge eintrat.


Berühmtheiten wie Gasparo Gozzi, Giuseppe Parini, Silvio Pellico, Lord Byron, Ugo Foscolo, Charles Dickens, Goethe, Ernest Hemingway, Rousseau und Gabriele d'Annunzio. Dieser Ort war 

schon immer ein beliebtes Ziel für Venezianer, Italiener und Ausländer, denen wir trotz der schwierigen Zeiten von Herzen alles Gute zum Geburtstag wünschen möchten.

Historische Quellen: Web und Forschung.

Unter den Bildern befindet sich die feierliche Briefmarke von Poste Italiane, die Caffè Florian gewidmet ist und vom Ministerium für wirtschaftliche Entwicklung zum 300. Jahrestag herausgegeben wurde

der Tätigkeit des Kaffees und Zugehörigkeit zur thematischen Reihe "Die Exzellenz des Produktiv- und Wirtschaftssystems".

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